Piccola guida alla scelta dell’Interfono ( di F. Ruggerone)


I primi mesi dell’anno diventano quelli dove si scelgono le nuove attrezzature per migliorare i viaggi in moto, e oltre all’equipaggiamento tecnico, si scelgono anche gli accessori, per noi e per la nostra amata moto.

L’interfono, è un accessorio per noi e per la nostra zavorrina o principessa, perché ci permette di ascoltare le sue parole, i suoi commenti, ma anche le sue lamentele e tirate d’orecchie per eventuali nostri errori di guida, o errori nello scegliere la strada!!!

Veniamo al momento della decisione, gli interfoni si distinguono in due categorie, gli elettronici e i definiamoli “meccanici”.

Partiamo dagl’interfoni elettronici, qui la scelta è molto vasta sia per la tipologia dell’interfono in sé sia per le funzioni che i vari interfoni racchiudono al loro interno, con la possibilità o meno di collegare altri apparecchi.

Un’azienda italiana che produce interfoni per uso motociclare è l’OSBE è una ditta di Torino, e a catalogo a cinque tipi d’interfono, partiamo dal più semplice:

Si chiama Poker (fig1) è il più semplice e il più economico che l’Osbe produce, ha una sola regolazione del volume, ma ha comunque la possibilità della regolazione della sensibilità del  microfono singolo (uno per microfono) ha i cavi fissi alla struttura dell’interfono, con i connettori multipolari (come tutti i modelli dell’OSBE) per collegarlo al casco, si può usare sia sui caschi integrali e sui caschi Jet ricordarsi di dirlo al momento dell’acquisto per via della differenza di microfono/auricolare che si dovrà utilizzare ha il filtro antirumore, ha la presa AUX per la connessione di un riproduttore musicale o di un telefono cellulare viene alimentato con una pila da 9V e ha gli indicatori per la batteria carica/scarica

Figura 1

Per quanto riguarda i microfoni e gli auricolari quelli dell’OSBE sono intercambiabili con qualunque modello d’interfono prodotto, e si possono avere con tipologie differenti come già detto sia per i caschi integrali e sia per i caschi Jet/modulari,  (Fig. 2) su quest’ultimo starà a voi creare un’installazione ottimale per non andare ad intralciare il sistema d’apertura e chiusura della mentoniera, gli altri tipi di microfono/auricolare, sono la differenza di canali, in pratica c’è la possibilità d’averli sia mono che stereo, per spiegarmi meglio sia con un solo altoparlante (mono) sia con due altoparlanti (stereo) questi microfoni/auricolari, avendo come sistema di fissaggio il velcro, potete decidere se lasciarlo fisso nel casco o posizionarlo solo quando vi serve, per i caschi modulari io consiglio di fissarlo e lasciarlo anche quando non si usa, al massimo spostate la bacchetta del microfono e non vi darà fastidio.

Figura 2

Passiamo adesso ad una latro modello della gamma OSBE il suo nome è MOUSE (fig. 3), dato per via della sua forma, questo a differenza del POKER ha un circuito biamplificato, ha la doppio regolazione del volume, anche questo ha la regolazione della sensibilità del microfono separata, il filtro antirumore, e la presa di connessione AUX per collegare, un riproduttore musicale o un telefono cellulare, anche questo interfono è alimentato da una batteria 9V e ha gli indicatori di carica/scarica, la principale differenza dal POKER è che questo è un interfono FULL DUPLEX cioè si parla come al telefono, entrambi senza dover aspettare che l’altra persona sia in silenzio.

Parere personale: Lo uso da più di un anno e mi trovo bene con questo interfono, si riesce a dialogare senza alzare troppo la voce, fino a 120/130 Km/h, dopo diventa difficile, molto può essere dovuto anche dal rumore emesso dal modulare, le batterie durano sulle 5/6 ore d’uso continuato, piccolo e comodo da mettere in tasca i cavi a spirale non disturbano.

Figura 3

Rimangono altri due modelli della Osbe, che illustreremo insieme poiché le loro differenze sono minime, tra di loro, i modelli presi in esame sono l’INTERCOM (fig.4) e il ROBOT. Questo interfono è un due canali separati cioè si hanno i connettori separati e non collegati all’interfono, hanno un doppio circuito d’amplificazione la regolazione del volume e del guadagno (sensibilità del microfono) separata per ogni canale, l'alimentazione è differente tra i due modelli l’Intercom è alimentato da una pila da 9V invece il Robot è alimentato da una pila 9V ricaricabile sia con una presa a muro, sia con una presa 12V direttamente dalla moto. Entrambi hanno la presa AUX per la riproduzione musicale, sia per il collegamento con un telefono cellulare, i cavi per la connessione sono molto lunghi e non a spirale, a volte possono creare un po’ d’ingombro.

Prova su strada di Mariano (LISSTA): Metto l’interfono alla cintura della giacca, il cavetto per l'alimentazione che è in dotazione l'ho saldato ad un accendisigari visto che la mia moto ha la presa accendisigari e quindi non ho problemi d’autonomia e mio figlio, quando sale fa gli altri collegamenti. C'è un piccolo connettore a jack per il collegamento al cellulare ma io non lo uso.

In generale l'ascolto è buono, anche a medio alta velocità (provato fino a 160 km/h) e non si deve urlare grazie alla buona regolazione indipendente dei due canali.

In definitiva per 100,00 EURO sono molto soddisfatto della spesa anche perché sia l'auricolare che il microfono (che si attaccano con il velcro) non disturbano per niente nell'infilare e togliere il casco.

Figura 4

Rimane solo un'altra tipologia da’ interfono distribuito dalla OSBE ed è un modello abbastanza complesso in quanto permette di dialogare sia tra pilota e passeggero sia tra moto e moto. L’ULTRATOLK (fig.5) è un sistema principalmente basato sull’uso di un LPD e più precisamente il modello Alan 516 della Midlan questo è una ricetrasmittente con 69 canali della banda UHF 433 MHz con una portata in campo aperto di 2 Km (in condizioni ottimali) lo potrete utilizzare sia singolarmente (solo il pilota con un’altra moto) sia come interfono in Full Duplex nella confezione troverete i cavi per fare tutti i collegamenti e uno di questi cavi ha un pulsante che è il tasto del PTT cioè quello che serve per parlare tra le due moto, la radio dispone anche della funzione Vox cioè si può far “aprire” il microfono per dialogare con l’altra moto solo parlando.

Questa radio al troveremo anche più avanti visto che si trovano altri accessori prodotti da altre aziende

Parere Personale: Il sistema è molto comodo per via della possibilità di dialogare tra le due moto, ma come interfono a volte lascia un po’ a desiderare, l’ascolto del passeggero è assicurato fino a 80 Km/h dopo diventa difficile una comunicazione senza urlare e riuscendo a capire nitidamente cosa dice il passeggero.

Figura 5

Tutte le informazioni sugli interfoni della OSBE potrete trovarli su www.osbe.it dove è presente anche un negozio on-line.

Continuiamo a parlare della possibilità d’utilizzare questo LPD come interfono, che viene distribuito in Italia dalla CTE la quale ha in catalogo i suoi kit dedicati all’uso dell’Alan 516 (Fig.6) come interfono motociclare, i suoi kit sono tre uno composto di due laringofoni con relativi auricolari e pulsante del PTT con fascetta in velcro per collegarlo al manubrio. Cos’è un laringofono? E’ un microfono che viene messo al collo e prende il suono direttamente dalla laringe per cui è esente da rumori esterni e del vento, rimane al collo con un auricolare nell'orecchio ed è quindi indipendente dal casco. (Fig.6)

L'unico difetto è che rilevando le vibrazioni della laringe varia l'efficacia da soggetto a soggetto. Intendo dire che un soggetto magro si trova sicuramente bene, mentre chi (non me né voglia nessuno) ha qualche chilo di troppo, e quindi una bel po' di cuscinetto ammortizzante tra laringe e laringofono sicuramente non si troverà bene...
Ecco perché non bisogna comprare un laringofono a scatola chiusa senza averlo provato personalmente.

Mentre si parla col passeggero il tutto funziona come interfono via cavo classico, e non utilizza la trasmissione radio. Funzionamento FULL DUPLEX, mentre parlo sento anche il passeggero (come al telefono).In più premendo l'apposito tasto posto sul manubrio si attiva la trasmissione, e quello che diciamo viene trasmesso alle altre moto automaticamente. Il tutto è quindi abbastanza semplice.

Figura 6

Un altro kit che ha a Catalogo la CTE è il kit Craniale MA48 (fig.7), avete letto bene il kit si chiama “craniale” perché il microfono se così possiamo chiamarlo va posizionato all’interno del casco, ma nella parte superiore del casco è basato sulle tecnologie aeronautiche, MA48 capta le vibrazioni della calotta cranica trasformandola in un segnale microfonico estremamente preciso. Questo dispositivo permette comunicazioni in movimento fino ad una velocità massima di circa 120 Km/h. Nella confezione sono presenti i dispositivi per pilota e passeggero.

Figura 7

Sfogliando il catalogo della CTE o visitando il loro sito all’indirizzo www.cte.it dove troverete tutti i loro prodotti, potete trovare un altro kit per uso motociclare ed è formato da un microfono e un auricolare, con il relativo tasto per la funzione PTT, sfrutta anche questo la funzione full-duplex dell’Alan 516, l’unico difetto è che il microfono è di tipo a velcro per cui si puù montare tranquillamente su caschi integrali, ma sui modulari e sui jet non si riesce a montare nella posizione corretta per l’uso.

Un’altra ditta che produce interfoni per moto è la ChatterBox (non sono riuscito a trovare immagini di questi interfoni) qui troviamo tre modelli di interfoni, due per pilota e passeggero e uno per pilota e passeggero, ma che ha anche la funzione da moto a moto.

Iniziamo dla più piccolo della famiglia HJC-40 questo è un interfono utilizzato per comunicare tra pilota e passeggero, le sue misure sono piccolissime (8 X 5) ideeale per riporlo nella tasca del giubbotto, oppure per agganciarlo alla cintura, anche qui ci sono i due kit per casci integrali e caschi jet per i modulari non so se il kit per i jet sia istallabile anche sui caschi apribili. Ofre la possibilità di collegare un riproduttore sonoro e lascia parlare ascoltando la musica, il volume è regolabile solo su due posizioni Alto/Basso e questo può rivelarsi un po’ scomodo, ha un tasto che consente di controllare lo stato di carica della batteria.

L’altro modello sempre per la comunicazione pilota passeggero, è il CBX-60 la chatter box dichiara che questo modello permette un ascolto e un dialogo anche a velocità sostenute (140 Km/h) grazie al sistema NR (noise reducing) che permette di filtrare i rumori dell’ambiente, ha l’attivazione vocale dei microfoni, e oltre alla connessione con i riproduttori musicali ha anche la possibilità di collegarci anche un telefono cellulare, anche questo ha una comunicazione bidirezionale, a differenza del fratello più piccolo ha la regolazione del volume tramite rotella, c’è la possibilità di caricarlo tramite una presa di corrente, ha un pulsante per la presa delle chiamate entranti tramite telefono cellulare e di emissione di chiamata, anche qui troviamo due kit quello per caschi integrali e quello per caschi Jet.

Parere di Franziskaner (LISSTA): Il modello CBX-60 più evoluto e completo: interfono con centralina con attacchi per Radio/cd e telefono cellulare (con esclusione dell'auricolare dal passeggero durante la telefonata) e batterie ricaricabili

Il lettore cd non ha un attacco compatibile (almeno quello che ho io). In fase di installazione le istruzioni allegate alla confezione sono da bruciare: sbagliate e/o illeggibili (oltretutto scritte solo in francese). Comunque, dopo attento studio e iniziativa personale sono riuscito ad installare auricolari e microfoni. Direi che da questo punto di vista "il meccanismo" funziona egregiamente. Fino ad una velocità di 90-100 Km/h la resa è ottima. Si riesce a dialogare senza alzare la voce (tieni conto che io ho un Nolan N100 e mia moglie un jet). Non ci sono rientri o distorsioni. La voce è molto "naturale", tanto da sembrare neanche un segnale elettronico. 

Parliamo adesso del sistema della Chatter-Box per la comunicazione da moto a moto, il suo codice è PMRX-2 ha un visore a cristalli liquidi retroilluminato che permette all’utilizzatore di un facile utilizzo di tutte le sue funzioni, si può scegliere tra l’attivazione vocale oppure l’attivazione tramite pulsante che è fornito di attacco al manubrio, è possibile anche qui collegarlo a riproduttori musicali e al telefono cellulare, ha anche questo il carica batteria, il volume è regolabile tramite rotella, c’è la regolazione della sensibilità del microfono che come gli auricolari è stereo, per sapere lo stato di carica della batteria c’è l’indicatore sull’interfono, che è resistente all’acqua, avendo più canali ha la possibilità di bloccare la tastiera, e richiama automaticamente l’ultimo canale selezionato,

Tutti i prodotti della Chatter-box li potete vedere più dettagliatamente sul loro sito www.chatterbox-europe.com

Passiamo adesso a parlare degli interfoni che abbiamo definito “meccanici” l'interfono Tuyaucom è stato inventato in Francia, sfruttando la tecnologia dello stetoscopio medico. Il suo principio di funzionamento lo rende talmente efficace e sicuro da rendere impossibile il trovarsi con uno strumento che non funziona a causa di pile scariche o difetti e rotture elettroniche. Caratteristica principale è la presenza di auricolari anatomici, che si adattano alla forma dell'orecchio dell'utilizzatore! I fruscii sono completamente assenti a qualsiasi velocità.

Il sistema interfonico di base, più conveniente è quello per 2 caschi integrali, i "microfoni" sono fissati all'interno al livello della mentoniera. Se possedete un casco Jet o un casco modulare è necessario un accessorio supplementare semi-amovibile: nel primo caso, un microfono per casco Jet nel secondo caso, un microfono per casco modulare da fissare a lato del vostro casco.

Il kit per 2 caschi si compone di 2 microfoni, 2 auricolari, 1 tubo di collegamento, 1 confezione di granuli di Utile'Plast per la preparazione dei 2 auricolari, e quant'altro serva alla messa in funzione dell'interfono incluse chiare e dettagliate istruzioni in italiano in ogni kit è presente inoltre un pratico marsupio per riporre gli accessori durante l'inutilizzo., anche con questo interfono è possibile collegare un telefono cellulare.

Parere di Michele (LISSTA): Io uso il tuyaucom da un po' di tempo, e, anche se puo' sembrare strano, quel "tubetto", che ricorda i barattoli con il filo, ti assicuro che funziona ho avuto qualche problema a inserire la parte fissa dentro al casco, con il relativo "microfono", perche' ho un modulare(bmw). il problema e' che la mia zavo-moglie non lo usa tanto volentieri, perche' dopo un po' di tempo da' fastidio all' orecchio: c'e' il tubicino che deve entrare bene nel padiglione e intorno c'e' un po' di plastica speciale che ti modelli tu ; il tutto fa' un po' di spessore, e da qui il fastidio dopo circa due ore di utilizzo... e' il terzo interfono che provo...e alla fine e' comunque il migliore.

Io l'ho provato fino a circa 120-130 km/h e funziona, cioe' devi alzare il volume della voce, ma senti, soprattutto non hai nessuna interferenza, se "giro" a bassa velocita' e mi viene voglia di aprire il casco o la visiera la mia zavo-moglie protesta, perche' sente turbolenze... io, no, ma perche' probabilmente la "riparo"con il corpo...d'altronde se non indirizzi bene il microfono vicino alla bocca, l'altro non sente bene, quindi deve stare davanti o quasi e prendersi anche l'aria...

MicheleFracas VittorioVeneto

Tutte le altre informazioni sull’interfono tuyaucom le potete trovare al sito www.interfono.it dove troverete tutte le immagini su questo intefono e tutti i tipi disponibili.

In commercio si trovano altri tipi di interfoni, ma non sono riuscito a trovare informazioni, nei vari siti, e soprattutto non ho trovato motociclisti che potessero darmi il loro parere per realizzare al meglio questa pagina.

Fabio Ruggerone


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