Lelio, l'altro lisstaiolo argentino mi aveva invitato ad un viaggio di una settimana verso il nordovest argentino con altre moto.
Purtroppo per il lavoro non ci sono potuto andare, peró ho voluto approfittare dell'occasione per salutarli all'inizio del loro viaggio. E cosí sono partito per incrociarli nella localitá di Patquía.
Partenza alle sei del mattino io e mia moglie,é ancora notte verso la cittá di San Juan ed arrivo verso le 9 al " santuario" della Difunta Correa,una donna considerata miracolosa dalla gente,morta nel secolo XIX ,mentre col figlio cercava il marito nel deserto. É morta di sete ma il bambino no,perché dopo morta ha continuato ad allattarlo fino a che l'hanno trovato.
E cosí la gente va in pellegrinaggio al santuario ed in tutto il paese ci sono " succursali ".Se un giorno verrete e vedrete a fianco della strada tante bottiglie,non pensate ad una raccolta di rifiuti,ma é la succursale della Difuntita.
Qui si comincia a vedere un'Argentina piú povera.Molte case fatte con canne e fango,il tipico ranchito,e tanta gente povera.
La strada é piacevole,molte curve ed il panorama deserto.Scendiamo in una immensa vallata dove il solte batte forte,poi si risale per una strada curiosa,tutta cunette e dossi corti.Sembra di essere sulle montagne russe.Poi cominciano curve piacevolissime ma bisogna fare molta attenzione perché é pieno di somari vacche e cavalli a spasso per l'asfalto.Infatti all'uscita di un bel curvone veloce mi sono preso un bello spaghetto coi funghi per via di una famiglia intera cornuta in mezzo alla strada.Che irresponsabili!
E tra curve salite e discese in mezzo alla classica macchia desertica,in cui non passa nessuno arriviamo a San Agustin del Valle Fertil,benza e via per 50 km di terra verso San Ramon,quattro case in mezzo a niente.Incontriamo solo gauchos a cavallo e tanti somari.Ma che ci fanno con tanti somari?
Finalmente all'una arriviamo a Patquia dopo quasi 600 km e ci accingiamo ad aspettare gli amici motociclisti.
Fa un caldo cane e non c'é niente .Arrivano le prime due TA ed andiamo a bere qualcosa.Poi vengono gli altri,altre TA ,una Superteneré, una Tengai, una XL 650, una BMW , Sono tutti giovanotti tra i 40 e 50 anni,le moto supercariche.
Pranziamo insieme con quello che passa il convento in una trattoria per camionisti e poi loro proseguono il viaggio e noi ci dirigiamo verso Talampaya, un parco nazionale bellissimo.
La strada sale per una immensa vallata e qua e la affiorano picchi conici isolati ,poi grandi muraglie rosse,bellissime selvagge e...i soliti somari,qualcuno deforme con 5 zampe.Vedo lontano delle forme sulla strada e rallento pensando che siano capre,ma quando arrivo vicino vedo che é un branco di 30 o 40 ñandues che scappano da tutte le parti .Tra curve e deserto arriviamo a Talampaya ,un canyon dalle pareti rosse con forme strane e bellissime.Ci si entra solo con pick up doppia trazione.
Purtroppo abbiamo potuto vederne solo una parte perché era tardi, ma ci sono altre parti fantastiche da quanto ho visto in alcune foto.
Ci fermiamo a dormire nel piccolo paese di Pagancillo ,dove sembra che il tempo si sia fermato.
Al mattino ci svegliano gli allegri ragli dei somari e le grida dei pappagalli.Facciamo colazione e ripartiamo.
Com'é bello il deserto nell'aria del mattino.Uno quando fa caldo lo odia ,ma al mattino presto ti commuove.Tanta grandezza,
l'aria cristallina ed un immenso silenzio.Il traffico é inesistente. A destra e sinistra montagne , il Famatina 6300 metri,la terra é rossa,il cielo azzurrissimo.
Ed immersi in questo panorama dove uno vorrebbe trattenere il respiro per non dar fastidio, arriviamo a d Ischigualasto,chiamato anche Valle della Luna altro parco speciale per gli amanti della geologia e della paleontologia.
Si tratta di una immensa vallata di cui si visita una parte percorrendo 40 km e dove si possono osservare formazioni geologiche di ogni tipo e colore.da un punto alto si puó osservare tutto il grande catino che é un immenso deserto dove vivono solo guanachi,volpi e alcuni roditori.Gli animali non fuggono e li si puó osservare tranquillamente.Il sole scotta anzichenó , ma il posto ci affascina.
Ti senti piccolo e ...affamato. É ora di tornare,se magna e via di nuovo verso casa ,altri 60 km di terra tra monti ,un paesello sperduto ,i soliti somari ,poi di nuovo asfalto ,tanto sole e deserto.Alle 8 di sera arriviamo dopo 1370 km.
Pensiamo a quel che abbiamo visto e ci é rimasta la voglia di tornarci e vedere di piú.
Saludos amigos
Adriano
Mendoza Argentina