Venerdì mattina tutto è pronto per la
partenza. E' il primo raid che faccio con moto e moglie e nessun altro intorno.
Non sono preoccupato e anche se lo fossi non vorrei che la mia preoccupazione si
trasmettesse alla Manu che di viaggi così non ne ha mai fatti e non ho idea di
come la prenda. Comunque tutto è deciso, sono le nove, ho fatto il pieno,
attaccato borse, bauletto e borsa da serbatoio gentilmente prestata dal
fondatore, si mette in moto, ci si scambia "un cinque" di buon viaggio
e via!
Il programma prevede di non fare nemmeno un metro di autostrada, pertanto mi
immetto sulla statale per Treviso con un traffico da paura e già mi viene un
brivido a pensare che sarà così per molti e
molti chilometri. Infatti lentamente passano Vigonza, Noale, Scorzè...
A Treviso (Villorba) una piccola sosta perchè la Manu ha freddo e così le
passo il mio sottocasco che lei usa come fazzolettone davanti alla bocca (e lo
terrà fino al ritorno). Alle undici suonate siamo a
Vittorio Veneto, all'attacco del Fadalto e si comincia a vedere meno traffico
finalmente! Senza problemi si arriva in Cadore. prendo la strada per Auronzo
pensando di fare il Passo Monte Croce Comelico, invece tengo la sinistra e
finisco a Misurina. Penso: poco male, non cambia molto anche se preferivo fare
il Passo, dato che il tempo sembra tenere botta. Infatti a Misurina nevica! Non
tanto da mettere paura ma quel che basta a tenere alta la sensazione di freddo.
Il lago è completamente ghiacciato e coperto di neve, sembra un gran
prato....brevissima sosta per una foto (vedi foto) e si riprende la strada per
il confine che passa svelto e già non nevica e non piove...che ce la siamo
cavata con poco? pare! Si arriva a Lienz verso le quattro e mezzo e decidiamo di
cercare subito un posto per pernottare prima che il buio ci metta ulteriore
difficoltà. Inoltre quasi quasi faccio anche benzina. Lo penso, e il motore
borbotta e chiede di girare la chiavetta della riserva! Però, 270 km! e ci
stanno appena 14 litri....andatura turistica e moto in perfetta forma mi fanno
sorridere al pensiero delle tante mail in Lissta su quanto consuma il Transalp!
Boh! forse io ho un'altra moto!
Arriva l'sms del fondatore che chiede come va e porta una jella.... Infatti,
come rispondo che ce le siamo cavata meglio del previsto comincia a piovere e
viene giù che è un piacere...beh, proprio un
piacere no, ma facciamo come quelli che lasciano che venga!
Abbiamo trovato una camera presso una famiglia sulla strada che porta al
Grossglockner, appena fuori Lienz, così la sera andiamo a cena in Paese e siamo
comodi alla ripartenza la mattina dopo. Infatti il programma prevede l'assalto
al passo più alto dell'Austria con arrivo a Salisburgo nel pomeriggio del
sabato. Trovata la camera troviamo anche una simpatica gasthof dove intavolo una
conversazione con l'unico avventore presente. Tra due parole di inglese, una di
tedesco e mezza di italiano scopro che il Grossglockner è chiuso! Delusione!
Inoltre 'Herr Wurstel' mi dà velatamente del matto a viaggiare con un tempo
simile, ma mi fa coraggio dicendomi che normalmente al di là della montagna,
dalla parte di Salisburgo, il tempo di solito è
migliore. Urge modifica del programma e studio di strada alternativa.
Mi propongo di passare per Badgastein; la carta indica punti di interesse
paesaggistico. La Manu mi dà il suo assenso e così è deciso. Amen! A nanna
con 300 km alle spalle.
Sabato.
Sveglia e colazione presso la famiglia che ci ha ospitato. Anche qui una parola
di tedesco, mimica a profusione e vengo a sapere che per passare il tunnel di
Badgastein bisogna montare la moto in treno e scendere dall'altra parte.
Naaaaaaa!!!!!! Urge percorso alternativo!
Il padrone di casa mi spiega che posso passare per il Felbertauerntunnel. Si
paga ma la strada è ottima e non si allunga il percorso. Vada per il tunnel a
pagamento. Il tedesco ride e mi dice "Puon Fiaccio!" e fa segni con le
braccia come a scaldarsi. Ridi Crucco, ridi!
Si parte. Il tempo è come il giorno prima; pare debba peggiorare ma tiene. I
chilometri scorrono e ci godiamo la verde Austria. Vallate aperte, strade
larghe, traffico quasi inesistente. proprio un bel
viaggiare, finchè non comincia a nevicare. Ma siamo a Pasqua o a Natale? che
paesaggio invernale!(foto) Bello, ma se non facesse così freddo.... Io sopporto
bene, la Manu un pò meno, nonostante l'abbigliamento tecnico sia stato
acquistato proprio per queste eventualità. Forse sarà questione di abitudine
(o di mancanza di intelligenza!). Arriviamo al tunnel. Pedaggio 8 euro...Accipicchia!!!
Ci buttiamo in questa galleria a quasi 1600 mt di quota, lunga oltre 5 Km da
percorrere alla velocità massima di 80 Km/h. Arriva la fine e con l'uscita
troviamo finalmente il sole. Mi torna in mente 'Herr
Wurstel' e lo ringrazio di cuore (foto). Col sorriso stampato e una nuova carica
ottimistica si scende verso Kitzbuel per svoltare a destra verso Zell am See e
prendere la statale per Salisburgo.
Abbiamo fatto presto e a metà pomeriggio avevamo già scaricato i nostri
bagagli in albergo e ripartiti verso il centro città per dare una prima
occhiata al centro storico. Abbiamo pure il tempo di
visitare il Duomo e fare i primo acquisti prima che il tempo cambi di nuovo e
ricominci a piovere abbastanza insistentemente. Siccome avevamo lasciato le tute
antiacqua in albergo abbiamo velocemente fatto marcia indietro e deciso che
anche il sabato era finito. Cena tipica e a letto. Il contachilometri segna
480,00.
Domenica.
Abbiamo sentito la pioggia battere sul tetto per tutta la notte ed eravamo molto
pessimisti sul tempo del giorno di Pasqua. Verso mattina non si sente più la
pioggia. Oh, che bello! Infatti nevica
tanto fitto da non vedere molto più del tetto della casa vicino!
(foto)Glob! Che si fa? Si resta al calduccio o si esce lo stesso?
Decisione. Si lascia a casa la moto(foto) e si va in centro in Autobus. Un
ombrellino da passeggio è tutto ciò che abbiamo per ripararci, ma la scusa è
buona per stare vicini vicini e fare i morosetti! (e tieni su 'sto ombrello!....mi
infili i raggi in occhio!....accidenti mi gocciola giu' per il collo.....). Il
bus non
passa....aspetta aspetta e viene il sospetto che abbiamo sbagliato fermata. Una
gentile vecchina comincia un bel discorso di cui non abbiamo capito ein parola
ma ci indica un punto poco distante dove troviamo il capolinea. Biglietto bitte!
Partenza e arrivo diretti davanti alla casa dei Mozart. Salisburgo è stata
scelta proprio per questo: una sorta di pellegrinaggio da parte di una pianista
nel
luogo natio di un grande genio.
Tutto il giorno è stato dedicato alla visita del centro. Volete un consiglio?
Andateci ne vale veramente la pena.
Rientro a sera, doccia, cena e passeggiatina defaticante visto che non piove e
non nevica più. La moto è sempre nel parcheggio, bagnata e in attesa di
riprendere la strada. Segna sempre 480 km.
Lunedì.
Fatti i bagagli e ripreso il viaggio decido di andare per un pezzetto in
direzione sud per non incasinarmi a trovare la strada dal centro di Salisburgo
verso Innsbruck che è la nostra prossima meta. La strada è sempre bella e
scorrevole, oggi poi non piove e questo ci dà la sensazione di viaggiare molto
più agevolmente. Si passa la vecchia frontiera con la Germania a Berehtesgaden
per rientrare in Austria pochi km più avanti allo Stein Pass (540 m.slm).
Il motore gira chè è un piacere, non si corre e ci si godono i km verso
Innsbruck sempre evitando l'autostrada e passando attraverso i paesetti tutti
uguali e tutti carini. Fermata su consiglio di Alberto
a Wattens alla Fabbrica e Museo Swaroski. Pensavo ad una raccolta di pezzi in
cristallo come in una vetrina. Beh, mi ricredo e mi pento di aver pensato male
di Alberto. Accidenti che cose incredibili.
L'ingresso costa 8 euro (se compri qualcosa dopo ne scalano due) ma credetemi
sono soldi ben spesi. Ci abbiamo passato un paio d'ore a dirci "guarda
qua" ..." e questo?"...e "quest'altro?"....ma vedi che
roba!"
Se poi avete anche dei milioni che vi avanzano e vi piace la cristalleria (e non
solo quella) trovate sicuramente qualcosa da comprare. Da parte mia un
presentino alla moglie; un pianofortino in
cristallo per la sua collezione. Doveroso come ringraziamento alla bella vacanza
e rinnovato affetto.
Dieci km dopo sono a Innsbruck. sono le tre del pomeriggio e mangiando un buon
panino ci facciamo la passeggiata lungo le vie del centro. Città strana. Manu
la definisce "disordinata". Case antiche (o vecchie) e palazzi nuovi;
architettura tipica tirolese e cemento armato; legno e facciate continue in
vetro e acciaio si sposano (male) lungo tutte le vie anche vicino al centro
storico che è
mantenuto fortunatamente allo stato originale. Negozi e bancarelle meritano
essere visti e visitati.
Si fa sera, bisogna trovare un posto per pernottare avvicinandoci al confine, ma
non come i turisti di Pasqua, attraverso il facile Brennero. Noi siamo
Transalpisti e la tiriamo lunga per il Resia!
Alle sette siamo a Imst (sbagliando strada, ma le indicazioni non erano molto
chiare) e sulla strada che porta a Landeck troviamo una pensione che ci dà
camera, ottima cena (Manu la definisce 'spermatozoica') e garage chiuso per la
moto. Contiamo che l'ultima tappa del nostro viaggio sia accompagnata da un
tempo almeno decente! Abbiamo fatto finora 750 km.
Martedì.
La vacanza volge al termine. Ci mettiamo in strada fra qualche spiraglio di sole
che si intravede in mezzo alle nuvole basse.
Speriamo bene. Ritroviamo il traffico che avevamo dimenticato per un paio di
giorni. Popolo di vacanzieri al rientro verso la Svizzera, la Germania e
l'Italia (molto pochi). Il Resia si raggiunge in
un'oretta. La strada è molto facile e godibile. Il lago è una lastra di
ghiaccio (foto), i lavori in corso (sempre in Italia.....), il traffico, la Val
Venosta. Malles, Merano, Bolzano. A Laives ci fermiamo a mangiare un boccone.
All'uscita dal ristorante due ragazzi, uno con uno Scarver BMW e uno in
macchina. Il motociclista mi fa i complimenti per la moto e dice che sta
convincendo l'amico a
comprarla....se lo dice uno col BMW..... Comunque è vero: la moto non ha fatto
mezzo passo falso, sempre all'altezza delle aspettative e sicura in tutte le
situazioni. Poi Trento, la Valsugana e rieccoci a
casa. Spengo il motore e posso rialzare il sedere dalla sella! il km segna 1156
km. Però!
Ringrazio la moglie che è stata stoicamente attaccata a guardare la parte
posteriore del mio casco (lei dice che ho la 'testa da casco') e che mi ha
confessato che venerdì, arrivati a Noale, voleva chiedermi di girare di 180
gradi e tornare a casa: troppo freddo! Mi ha fatto piacere quando poi, subito
dopo ha detto: "dove andiamo la prossima volta?"
Scusate la lunghezza...mi sono lasciato prendere....
Manu e Franz
FOTO